2012 - Casa di preghiera San Biagio del venerdì 3 giugno 2022

Santi Carlo Lwanga e compagni, martiri

"Il Consolatore [...] convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio".

Gesù è sempre un grande provocatore. Ha detto: «Ora vado da Colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai?». Queste parole non sono state pronunciate immediatamente prima dell'Ascensione di Gesù al cielo. Bisogna ricordare che Gesù ha parlato così durante l'ultima cena, nell'imminenza della sua passione e morte. E dunque Gesù parla dello Spirito Santo come del Consolatore, Colui che vincerà la tristezza nel cuore dei suoi discepoli, instaurando un rapporto nuovo tra loro e Gesù, un rapporto tutto giocato nella fede in lui ormai invisibile ai loro occhi, un rapporto che anche noi siamo chiamati a vivere. Si tratta di una fede resa convinta e forte dallo Spirito che il Padre manderà; una fede che vada a braccetto con la speranza e la carità. Lo Spirito infatti convincerà quelli che sono nel mondo che il peccato sostanzialmente è non credere nella potenza salvifica di Gesù, è non fidarsi di Lui e dunque è non vivere la logica del Vangelo ma quella del mondo "tutto posto nel maligno". Lo Spirito opererà nei cuori anche la convinzione che il Regno di Dio è "giustizia" anzitutto, poi gioia e pace in Lui. Giustizia come cammino di santificazione: un andare in Cristo e con Cristo (con la logica del Vangelo) al Padre, "pellegrini" – dunque – e "stranieri" quaggiù. Lo Spirito sarà davvero Consolatore perché ci persuaderà che "il principe di questo mondo è già stato giudicato" nel senso che per la morte e risurrezione di Gesù, satana ha già perso la guerra che ingaggia continuamente contro l'uomo. E possiamo dunque vivere una grande serenità di fondo. Il pessimismo non è il pane e neanche il companatico dentro lo zaino del cristiano!

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