2013 - Benedettine dell'Adorazione perpetua del sabato 6 agosto 2022

Vigiliare Vespertina della IX Domenica dopo Pentecoste

«L’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore».

Tra tutti i figli di Jesse imponenti e forti, Samuele dovrà con stupore scegliere l’ultimo, il più piccolo – quello che il padre non aveva neppure presentato e considerato idoneo – e lo ungerà re d’Israele nel nome del Signore.

Così, fin dall’Antico Testamento, Dio che guarda il «cuore» dell’uomo ha sempre dimostrato le sue preferenze verso i poveri e i piccoli, verso le cose che «non sono», perché nessun uomo osi gloriarsi davanti a lui.

Infatti «che cos’è l’uomo perché te ne ricordi e il figlio dell’uomo perché te ne curi?» - così canta il Salmo.

L’uomo è come un soffio che passa… sussiste solamente se si appoggia su Colui che è, cioè sulla verità della sua assoluta e continua dipendenza dal suo Dio, creatore e padre amoroso.

Allora lo Spirito irrompe su Davide.

Poiché l’umiltà è verità, per questo Dio la predilige e la sceglie: «Davide è mio servo – dice – la mia mano è il suo sostegno, il mio braccio la sua forza».

Quanto dovremmo pregare perché anche a noi il Signore conceda questa somma grazia dell’umiltà vera!

Eppure dovrebbe essere tanto naturale riconoscere come tutto il bene che siamo e facciamo è un suo dono gratuito, e non frutto delle nostre virtù di cui ci gloriamo!

Allora, non metteremmo più barriere al torrente delle sue grazie e benedizioni…

Se «moriamo in lui e con lui perseveriamo», con Cristo anche vivremo e regneremo in eterno.

Gesù, figlio di Davide e Figlio eterno del Padre, abbi pietà di noi!

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