2012 - Benedettine dell'Adorazione perpetua del martedì 2 agosto 2022
Sant'Eusebio di Vercelli, vescovo
«Beato il popolo che ha il Signore come Dio»!
Lui, che ha plasmato il cuore di ciascuno, comprende tutte le nostre opere, vede ogni nostro pensiero e intenzione; ma il suo occhio e il suo cuore si posano su chi lo teme, su chi spera nel suo amore.
È stato lui infatti a liberarci dalla schiavitù d’Egitto (il peccato) e ci ha reso forti – col battesimo – contro tutti coloro che ci affliggevano (le nostre passioni).
Ma noi oggi abbiamo ripudiato il nostro Dio, il solo che ci salva, ci siamo eletti altri re che ci governano e ci tiranneggiano: denaro, piacere, adulterio, violenza, egoismo…
Eppure, «se a Tiro e Sidone fossero avvenuti i prodigi che sono avvenuti in mezzo a noi, si sarebbero convertite».
Sì, quante grazie, comuni e personali, ci ha elargito il Signore da quando siamo sulla terra, incominciando dal dono della vita, che ci rende idonei e capaci di conoscere, amare e godere Dio, felicità infinita, per tutta l’eternità!
«Israele, se tu mi ascoltassi» ti dice oggi il Signore «se aprissi il tuo cuore ad accogliere la mia Parola, che anche oggi ti faccio giungere, attraverso la Liturgia, dalla bocca dei miei ministri!
Non guardare alla loro persona, alle loro virtù o ai loro difetti – nessun uomo davanti a me è giusto -.
Io però ti ho dato un orientamento sicuro, dicendo loro: “Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me”, ma “chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato”».
Possa dunque il tuo cuore gioire pienamente nel Signore confidando in lui!
