UFFICIO DELLE LETTURE

Domenica, 15 giugno 2025

PENTECOSTE
Solennità

UFFICIO DELLE LETTURE

V   O Dio, vieni a salvarmi.
R   Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Alleluia.

INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:

Vita dei santi, Cristo, unica via,
o sola speranza del mondo,
o sorgente di pace e di giustizia,
voci e cuori a te inneggiano.

Se qualche luce di virtù tu vedi,
ogni parola vera,
ogni infiammata volontà di bene,
è, Signore, tua grazia.

Dona quiete ai tempi incerti,
salda custodisci la fede,
rinvigorisci i deboli,
perdona i peccatori.

Gloria si canti al Padre
e all’unico suo Figlio,
dolce si levi la lode allo Spirito
negli infiniti secoli.   Amen.


latino

Vita sanctórum, via, spes salúsque,
Christe, largítor probitátis atque
cónditor pacis, tibi voce, sensu
pángimus hymnum:

Cuius est virtus manifésta totum
quod pii possunt, quod habent, quod ore,
corde vel factis cúpiunt, amóris
igne flagrántes.

Témporum pacem, fídei tenórem,
lánguidis curam veniámque lapsis,
ómnibus præsta páriter beátæ
múnera vitæ.

Glória summum résonet Paréntem,
glória Natum, paritérque sanctum
Spíritum dulci modulétur hymno
omne per ævum.   Amen.


in canto

O Cristo, sei vita dei santi,
salvezza e speranza del mondo;
sorgente di pace e giustizia,
ti cantano i cuori e le voci.

Se qualche virtù in noi vedi,
parole sincere di vita,
il nostro cammino nel bene
è frutto, Signore, di grazia.

Da’ quiete ai tempi insicuri,
saldezza a una fragile fede,
ai deboli dona vigore,
a tutti perdona i peccati.

Al Padre si cantino lodi
e all’unico Figlio Signore,
onore allo Spirito santo
per sempre nei secoli eterni. Amen.


oppure

O Spirto! supplichevoli
a' tuoi solenni altari;
soli per selve inospite;
vaghi in deserti mari;

dall'Ande algenti al Libano,
d'Erina all'irta Haiti,
sparsi per tutti i liti,
uni per Te di cor,

noi T'imploriam! Placabile
Spirto discendi ancora,
a' tuoi cultor propizio,
propizio a chi T'ignora;

scendi e ricrea; rianima
i cor nel dubbio estinti;
e sia divina ai vinti
mercede il vincitor.

Discendi Amor; negli animi
l'ire superbe attuta:
dona i pensier che il memore
ultimo dì non muta:

i doni tuoi benefica
nutra la tua virtude;
siccome il sol che schiude
dal pigro germe il fior;

che lento poi sull'umili
erbe morrà non colto,
né sorgerà coi fulgidi
color del lembo sciolto,

se fuso a lui nell'etere
non tornerà quel mite
lume, dator di vite,
e infaticato altor.

Noi T'imploriam! Ne' languidi
pensier dell'infelice
scendi piacevol alito,
aura consolatrice:

scendi bufera ai tumidi
pensier del violento;
vi spira uno sgomento
che insegni la pietà.

Per Te sollevi il povero
al ciel, ch’è suo, le ciglia,
volga i lamenti in giubilo,
pensando a cui somiglia:

cui fu donato in copia,
doni con volto amico,
con quel tacer pudico,
che accetto il don ti fa.

Spira de' nostri bamboli
nell'ineffabil riso;
spargi la casta porpora
alle donzelle in viso;

manda alle ascose vergini
le pure gioie ascose;
consacra delle spose
il verecondo amor.

Tempra de' baldi giovani
il confidente ingegno;
reggi il viril proposito
ad infallibil segno;

adorna le canizie
di liete voglie sante;
brilla nel guardo errante
di chi sperando muor.

INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:

La nostra lode accogli,
o Creatore eterno delle cose,
che, notte e giorno avvicendando,
rendi più vario e grato il tempo.

Alta regna la notte
e già s’ode il canto del gallo,
gioioso presagio di luce
all’ansia del viandante.

Si desta allora e ad oriente appare
la stella palpitante del mattino,
la torma squagliasi dei vagabondi,
abbandonando i vicoli del male.

Il gallo canta. La sua voce placa
il furioso fragore dell’onda;
e Pietro, roccia che fonda la Chiesa,
la colpa asterge con lacrime amare.

Orsù leviamoci animosi e pronti:
tutti risveglia il richiamo del gallo
e gli indolenti accusa che si attardano
sotto le coltri dormigliando ancora.

Il gallo canta. Torna la speranza:
l’infermo sente rifluir la vita,
il sicario nasconde il suo pugnale,
negli smarriti la fede rivive.

Gesù Signore, guardaci pietoso,
quando, tentati, incerti vacilliamo:
se tu ci guardi, le macchie dileguano
e il peccato si stempera nel pianto.

Tu, vera luce, nei cuori risplendi,
disperdi il torpore dell’anima:
a te sciolga il labbro devoto
la santa primizia dei canti.

Gloria a Dio Padre
e all’unico suo Figlio
con lo Spirito santo
nella distesa dei secoli.   Amen.


latino

Ætérne rerum Cónditor,
noctem diémque qui regis,
et témporum das témpora,
ut álleves fastídium;

Præco diéi iam sonat,
noctis profúndæ pérvigil,
noctúrna lux viantibus
a nocte noctem ségregans.

Hoc excitátus lúcifer
solvit polum calígine,
hoc omnis errónum chorus
vias nocéndi déserit.

Hoc nauta vires cólligit
pontíque mitescunt freta,
hoc ipse Petra Ecclésiæ
canénte culpam diluit.

Surgámus ergo strénue!
gallus iacentes excitat,
et somnoléntos íncrepat,
Gallus negantes arguit.

Gallo canénte spes redit,
ægris salus refúnditur,
mucro latrónis cónditur,
lapsis fides revértitur.

Iesu, labántes respice,
et nos vidéndo córrige,
si réspicis, lapsus cadunt,
fletúque culpa sólvitur.

Tu lux refúlge sensibus,
mentísque somnum díscute,
te nostra vox primum sonet
et ore solvámus tibi.

Deo Patri sit glória
eiúsque soli Fílio,
cum Spíritu Paráclito
in sempíterna sǽcula.   Amen.


in canto

Accogli nel canto la lode,
eterno Creatore del mondo,
che notte e giorno avvicendi
rendendo più vario il tempo.

Ancora la notte è oscura
e già si ode il canto del gallo,
gioioso presagio di luce
all’ansia dell’uomo in cammino.

Si desta e appare ad oriente
la stella del primo mattino;
la torma di uomini infidi
rifugge da vie tortuose.

Il canto del gallo è una voce
sul cupo fragore dell’onda;
e Pietro, la roccia di Cristo,
con lacrime asperge la colpa.

Leviamoci pronti e animosi:
il canto del gallo risveglia
e accusa i pigri indolenti,
che ancora nel sonno si attardano.

Così la speranza ritorna:
il male abbandona il violento,
fluisce la vita all’infermo,
la fede rivive nei cuori.

Clemente Signore, difendici:
incerti e tentati noi siamo!
Se guardi, le macchie dileguano:
nel pianto il peccato laviamo.

Tu, luce, risplendi nell’uomo,
disperdi il torpore dell’anima:
a te sciolga il labbro devoto
la santa primizia dei canti.

La gloria innalziamo al Padre
e all’unico Figlio risorto,
insieme allo Spirito santo,
per sempre nei secoli eterni. Amen.


oppure

O Spirto! supplichevoli
a' tuoi solenni altari;
soli per selve inospite;
vaghi in deserti mari;

dall'Ande algenti al Libano,
d'Erina all'irta Haiti,
sparsi per tutti i liti,
uni per Te di cor,

noi T'imploriam! Placabile
Spirto discendi ancora,
a' tuoi cultor propizio,
propizio a chi T'ignora;

scendi e ricrea; rianima
i cor nel dubbio estinti;
e sia divina ai vinti
mercede il vincitor.

Discendi Amor; negli animi
l'ire superbe attuta:
dona i pensier che il memore
ultimo dì non muta:

i doni tuoi benefica
nutra la tua virtude;
siccome il sol che schiude
dal pigro germe il fior;

che lento poi sull'umili
erbe morrà non colto,
né sorgerà coi fulgidi
color del lembo sciolto,

se fuso a lui nell'etere
non tornerà quel mite
lume, dator di vite,
e infaticato altor.

Noi T'imploriam! Ne' languidi
pensier dell'infelice
scendi piacevol alito,
aura consolatrice:

scendi bufera ai tumidi
pensier del violento;
vi spira uno sgomento
che insegni la pietà.

Per Te sollevi il povero
al ciel, ch’è suo, le ciglia,
volga i lamenti in giubilo,
pensando a cui somiglia:

cui fu donato in copia,
doni con volto amico,
con quel tacer pudico,
che accetto il don ti fa.

Spira de' nostri bamboli
nell'ineffabil riso;
spargi la casta porpora
alle donzelle in viso;

manda alle ascose vergini
le pure gioie ascose;
consacra delle spose
il verecondo amor.

Tempra de' baldi giovani
il confidente ingegno;
reggi il viril proposito
ad infallibil segno;

adorna le canizie
di liete voglie sante;
brilla nel guardo errante
di chi sperando muor.

RESPONSORIO

Cfr. Sal 132, 1


R
   
Celebriamo la Pentecoste,
      festa sacra al Signore, alleluia,
      solenne compimento della Pasqua.
           Alleluia, alleluia, alleluia.

V   Ecco quanto è buono e quanto è soave
      che i fratelli vivano insieme!
           Alleluia, alleluia, alleluia.

SALMODIA

Cantico - Ez 36, 24-28

Dio rinnoverà il suo popolo

Essi saranno suo popolo ed egli sarà il «Dio-con-loro» (Ap 21, 3).

Ant. 1   «Vi aspergerò con acqua pura, *
             vi manderò uno Spirito nuovo». Alleluia.

Vi prenderò dalle genti, †
     vi radunerò da ogni terra *
     e vi condurrò sul vostro suolo.

Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; †
     io vi purificherò da tutte le vostre sozzure *
     e da tutti i vostri idoli;

vi darò un cuore nuovo, *
     metterò dentro di voi uno spirito nuovo,
toglierò da voi il cuore di pietra *
     e vi darò un cuore di carne.

Porrò il mio spirito dentro di voi †
     e vi farò vivere secondo i miei precetti *
     e vi farò osservare e metterete in pratica le mie leggi.

Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; †
     voi sarete il mio popolo *
     e io sarò il vostro Dio.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 1   «Vi aspergerò con acqua pura, *
             vi manderò uno Spirito nuovo». Alleluia.

Cantico - Gl 3, 1-5

L’effusione dello Spirito

Dove c’è lo Spirito del Signore c’è la libertà (2 Cor 3, 17).

Ant. 2   «Se uno mi ama, il Padre mio lo amerà; *
             noi verremo a lui
             e prenderemo dimora presso di lui». Alleluia.

Dopo questo, io effonderò il mio spirito *
     sopra ogni uomo
e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie; †
     i vostri anziani faranno sogni, *
     i vostri giovani avranno visioni.

Anche sopra gli schiavi e sulle schiave, *
     in quei giorni, effonderò il mio spirito.

Farò prodigi nel cielo e sulla terra, *
     sangue e fuoco e colonne di fumo.

Il sole si cambierà in tenebre e la luna in sangue, *
     prima che venga il giorno del Signore, grande e terribile.

Chiunque invocherà il nome del Signore *
     sarà salvato,
poiché sul monte Sion e in Gerusalemme †
     vi sarà la salvezza, come ha detto il Signore, *
     anche per i superstiti che il Signore avrà chiamati.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 2   «Se uno mi ama, il Padre mio lo amerà; *
             noi verremo a lui
             e prenderemo dimora presso di lui». Alleluia.

Cantico - Is 11, 1-9

Il discendente di Davide

«Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui » (Gv 1, 32).

Ant. 3   «Farò entrare in voi il mio Spirito e rivivrete, *
             e saprete che io sono il Signore». Alleluia.

Un germoglio spunterà dal tronco di lesse, *
     un virgulto germoglierà dalle sue radici.

Su di lui si poserà lo spirito del Signore, *
     spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza, *
     spirito di conoscenza e di timore del Signore.

Si compiacerà del timore del Signore, †
     Non giudicherà secondo le apparenze *
     e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri *
     e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.

La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; *
     con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio.
Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, *
     cintura dei suoi fianchi la fedeltà.

Il lupo dimorerà insieme con l'agnello, *
     la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme *
     e un fanciullo li guiderà.

La vacca e l'orsa pascoleranno insieme; †
     si sdraieranno insieme i loro piccoli. *
     Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide; *
     il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi.

Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno *
     in tutto il mio santo monte,
perché la saggezza del Signore riempirà il paese *
     come le acque ricoprono il mare.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 3   «Farò entrare in voi il mio Spirito e rivivrete, *
             e saprete che io sono il Signore». Alleluia.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

V   Tu sei benedetto, Signore.
R   Amen.

L    Benedicimi, Padre.
V   La grazia dello Spirito santo
      illumini i nostri sensi e il nostro cuore.
R   Amen.

PRIMA LETTURA

Rm 8, 5-27

Dalla lettera ai Romani di san Paolo, apostolo

Quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, 
costoro sono figli di Dio.

Fratelli: quelli che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. Ma i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace. Infatti i desideri della carne sono in rivolta contro Dio, perché non si sottomettono alla sua legge e neanche lo potrebbero. Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. E se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della giustificazione. E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Così dunque, fratelli, noi siamo debitori, ma non verso la carne per vivere secondo la carne; poiché se vivete secondo la carne, voi morirete; se invece con l'aiuto dello Spirito voi fate morire le opere del corpo, vivrete.
Infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!». Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi.
La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio. Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l'adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Poiché nella speranza noi siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se visto, non è più speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe ancora sperarlo? Ma se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio.

RESPONSORIO

Cfr. At 2, 3-4

R   Apparvero agli apostoli
      lingue come di fuoco. Alleluia.
           E lo Spirito si posò su ciascuno di loro.
           Alleluia, alleluia, alleluia.

V   E cominciarono a parlare in altre lingue,
      come lo Spirito dava loro di esprimersi. Alleluia.
           E lo Spirito si posò su ciascuno di loro.
           Alleluia, alleluia, alleluia.

L    Benedicimi, Padre.
V   Cristo ci doni la gioia della vita eterna.
R   Amen.

SECONDA LETTURA

Dal trattato «Contro le eresie» di sant’Ireneo, vescovo

(Lib. 3, 17, 1-3: SC 34, 302-306)

La missione dello Spirito santo

Il Signore, concedendo ai discepoli il potere di far nascere gli uomini in Dio, diceva loro: «Andate, ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo» (Mt 28, 19). È questo lo Spirito che, per mezzo dei profeti, il Signore promise di effondere negli ultimi tempi sui suoi servi e sulle sue serve, perché ricevessero il dono della profezia. Perciò esso discese anche sul Figlio di Dio, divenuto figlio dell'uomo, abituandosi con lui a dimorare nel genere umano, a riposare tra gli uomini e ad abitare nelle creature di Dio, operando in essi la volontà del Padre e rinnovandoli dall'uomo vecchio alla novità di Cristo.
Luca narra che questo Spirito, dopo l'ascensione del Signore, venne sui discepoli nella Pentecoste con la volontà e il potere di introdurre tutte le nazioni alla vita e alla rivelazione del Nuovo Testamento. Sarebbero così diventate un mirabile coro per intonare l'inno di lode in perfetto accordo, perché lo Spirito santo avrebbe annullato le distanze, eliminato le stonature e trasformato il consesso dei popoli in una primizia da offrire a Dio.
Perciò il Signore promise di mandare lui stesso il Paràclito per renderci graditi a Dio. Infatti come la farina non si amalgama in un'unica massa pastosa, né diventa un unico pane senza l'acqua, così neppure noi, moltitudine disunita, potevamo diventare un'unica Chiesa in Cristo Gesù senza l'«Acqua» che scende dal cielo. E come la terra arida se non riceve l'acqua non può dare frutti, così anche noi, semplice e nudo legno secco, non avremmo mai portato frutto di vita senza la «Pioggia» mandata liberamente dall'alto. Il lavacro battesimale con l'azione dello Spirito santo ci ha unificati tutti nell'anima e nel corpo in quell'unità che preserva dalla morte.
Lo Spirito di Dio discese sopra il Signore come Spirito di sapienza e di intelligenza, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e di pietà, Spirito del timore di Dio (cfr. Is 11, 2).
Il Signore poi a sua volta diede questo Spirito alla Chiesa, mandando dal cielo il Paràclito su tutta la terra, da dove, come disse egli stesso, «il diavolo fu cacciato come folgore cadente» (cfr. Lc 10, 18). Perciò è necessaria a noi la rugiada di Dio, perché non abbiamo a bruciare e a diventare infruttuosi e, là dove troviamo l'accusatore, possiamo avere anche l'avvocato.
Il Signore affida allo Spirito santo quell'uomo incappato nei ladri, cioè noi. Sente pietà di noi e ci fascia le ferite, e dà i due denari con l'immagine del re. Così imprimendo nel nostro spirito, per opera dello Spirito santo, l'immagine e l'iscrizione del Padre e del Figlio, fa fruttificare in noi i talenti affidatici perché li restituiamo poi moltiplicati al Signore.

TE DEUM

Noi ti lodiamo, Dio, *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell’universo.

I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell’uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell’assemblea dei santi.

Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
Lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.

Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

TE DEUM

Te Deum laudámus: *
     te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem *
     omnis terra venerátur.

Tibi omnes ángeli, *
     tibi cæli et univérsæ potestátes:
tibi chérubim et séraphim *
     incessábili voce proclámant:

Sanctus, Sanctus, Sanctus *
     Dóminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra *
     maiestátis glóriæ tuæ.

Te gloriósus *
     apostolórum chorus,
te prophetárum *
     laudábilis númerus,
te mártyrum candidátus *
     laudat exércitus.

Te per orbem terrárum *
     sancta confitétur Ecclésia
Patrem *
     Imménsæ maiestátis,

venerándum tuum verum *
     et únicum Filium,
Sanctum quoque *
     Paráclitum Spíritum.

Te rex glóriæ, *
     Christe.
Tu Patris *
     sempitérnus es Fílius.
Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *
     non horruísti Vírginis úterum.

Tu, devícto mortis acúleo, *
     apertuísti credéntibus regna cælórum.
Tu ad déxteram Dei sedes, *
     in glória Patris.
Iudex *
     créderis esse ventúrus.

Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *
     quos pretióso sánguine redemísti.
Ætérna fac cum sanctis tuis *
     in glória numerári.

Salvum fac pópulum tuum, Dómine, *
     et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, *
     et extólle illos usque in ætérnum,.

Per síngulos dies *
     benedícimus te;
et laudámus nomen tuum in sæculum, *
     et in sæculum sæculi.

Dignáre, Dómine, die isto *
     sine peccáto nos custodire.
Miserére nostri, Dómine, *
     miserére nostri.

Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *
     quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi: *
     non confúndar in ætérnum.

Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.

ORAZIONE

Padre onnipotente,
lo Spirito di eterna luce
oggi discenda copioso negli animi;
ci dischiuda il mistero della tua volontà
e pieghi i nostri cuori all'obbedienza.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell'unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.


Quando l'Ufficio delle letture si recita nelle ore notturne o nelle prime del mattino, invece dell'orazione riportata si può sempre dire l'orazione seguente:

Allontana, o Dio, ogni tenebra
dal cuore dei tuoi servi
e dona alle nostre menti la tua luce.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo,
per tutti i secoli dei secoli.

CONCLUSIONE

V   Benediciamo il Signore.
R   Rendiamo grazie a Dio.