UFFICIO DELLE LETTURE

Sabato, 12 ottobre 2024

BEATO CARLO ACUTIS
Memoria facoltativa

V   O Dio, vieni a salvarmi.
R   Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Alleluia.

INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore del giorno:

O misteriosa fonte dell’essere
che le bellezze del mondo hai creato
e hai dato fine all’opera
nella quiete del settimo giorno,

a te i solerti figli
pur nel riposo anelino
e nella vita innocente contemplino
la serena letizia del tuo volto.

O, se ingrati peccammo,
amaro pianto lavi il nostro errore,
sì che non ci impaùri, o Dio pietoso,
l’ora del tuo giudizio.

Accogli, Padre, la nostra preghiera
per Gesù Cristo che regna
con te e con lo Spirito santo
negli infiniti secoli.   Amen.

latino

Rerum, Deus, fons ómnium,
qui, rebus actis ómnibus,
totíus orbis ámbitum
censu replésti múnerum,

Ac, mole tanta cóndita,
tandem quiétem díceris
sumpsísse, dans labóribus
ut nos levémur grátius:

Concéde nunc mortálibus
deflére vitæ crímina,
instáre iam virtútibus
et munerári prósperis,

Ut cum treméndi iúdicis
horror suprémus cœperit,
lætémur omnes ínvicem
pacis repléti múnere.

Præsta, Pater piíssime,
per Iesum Christum Dóminum,
qui tecum in perpétuum
regnat cum sancto Spíritu.   Amen.

in canto

O fonte nascosta dell’essere,
al mondo bellezze hai donato:
compiuto il disegno mirabile,
riposi nel settimo giorno.

A te come figli solerti
noi tutti sperando aneliamo:
concedi una vita innocente,
serena dinanzi al tuo volto.

Se ingrati e infedeli peccammo,
il pianto purifichi il cuore;
ci salvi l’amore, o Dio,
nell’ora del tuo giudizio.

Accogli la nostra preghiera,
o Padre, per Cristo Signore,
che regna con te e con lo Spirito
per sempre nei secoli eterni. Amen.

INNO

Quando l’Ufficio delle letture si dice nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino:

Il gallo annunzia il giorno,
chiama la nuova luce:
il Signore dei cuori
in questo canto ci dèsta alla vita,

e dice: «Su! Scuotete ogni torpore,
ogni pigrizia fugga,
in opere vegliate di giustizia:
vicino è il mio ritorno».

Quando l’alba rosseggia ad oriente,
intenti alla fatica
trovi i tuoi servi e ravvivi
la luminosa speranza.

O Figlio, nato prima d’ogni aurora,
col tuo vitale chiarore disperdi
l’ottenebrante sonno dello spirito;
la tua pietà ci sciolga da ogni male.

O Re d’amore, gloria
a te cantiamo e al Padre,
nell’unità del Paraclito
per la distesa dei secoli.   Amen.

latino

Ales diéi núntius
lucem propínquam præcinit;
nos excitátor méntium
iam Christus ad vitam vocat.

«Auférte — clamat — léctulos
ægros, sopóros, désides;
castíque, recti ac sóbrii
vigiláte; iam sum próximus».

Ut, cum corúscis flátibus
auróra cælum spárserit,
omnes labóre exércitos
confírmet ad spem lúminis.

Iesum ciámus vócibus
flentes, precántes, sóbrii;
inténta supplicátio
dormíre cor mundum vetat.

Tu, Christe, somnum dísice,
tu rumpe noctis víncula,
tu solve peccátum vetus
novúmque lumen íngere.

Sit, Christe, rex piíssime,
tibi Patríque glória
cum Spíritu Paráclito,
in sempitérna sæcula.   Amen.

in canto

Il gallo annunzia il giorno,
chiamando la luce che sorge:
benigno Signore dei cuori,
ci desti così alla vita.

Solerte ci scuoti dal sonno,
torpore e pigrizia allontani,
ci inviti ad opere giuste:
il tuo ritorno è vicino!

Rosseggia ormai l’alba ad oriente,
e pronti alla loro fatica
già trovi i tuoi servi operosi,
aperti a serena speranza.

O Giorno che vinci l’aurora,
col tuo vitale chiarore
disperdi la notte del cuore:
ci sciolga il tuo amore dal male.

Risorto e Re della gloria,
a te e al Padre cantiamo,
uniti allo Spirito santo
nel tempo e nei secoli eterni. Amen.

CANTICO DEI TRE GIOVANI

Cfr. Dn 3, 52-56

Ogni creatura lodi il Signore

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo glorioso, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi †
     e siedi sui cherubini, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

Come era nel principio e ora e sempre
     nei secoli dei secoli, amen, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.

SALMODIA

Cantico - Es 15, 1-4a. 8-13. 17-18

Inno di vittoria per il passaggio del Mare Rosso

Coloro che avevano vinto la bestia cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio (Ap 15, 2-3).

Ant. 1   Gli Israeliti camminarono sull’asciutto
             in mezzo al mare: *
             le acque erano per loro una muraglia
             a destra e a sinistra.

Voglio cantare in onore del Signore; †
     perché ha mirabilmente trionfato, *
     ha gettato in mare cavallo e cavaliere.

Mia forza e mio canto è il Signore, *
     egli mi ha salvato.
È il mio Dio e lo voglio lodare, *
     è il Dio di mio padre e lo voglio esaltare!

Dio è prode in guerra, *
     si chiama Signore.
I carri del faraone e il suo esercito *
     li ha gettati in mare.

Al soffio della tua ira si accumularono le acque, †
     si alzarono le onde come un argine, *
     si rappresero gli abissi in fondo al mare.

Il nemico aveva detto: «Inseguirò, raggiungerò, †
     spartirò il bottino, se ne sazierà la mia brama, *
     sfodererò la spada, li conquisterà la mia mano!».

Soffiasti con il tuo alito: li coprì il mare, *
     sprofondarono come piombo in acque profonde.

Chi è come te fra gli dèi, *
     chi è come te, maestoso in santità, Signore?
Chi è come te, tremendo nelle imprese, *
     operatore di prodigi?

Stendesti la destra: *
     li inghiottì la terra.
Guidasti con il tuo favore questo popolo che hai riscattato, *
     lo conducesti con forza alla tua santa dimora.

Lo fai entrare *
     e lo pianti sul monte della tua promessa,
luogo che per tua sede, Signore, hai preparato, *
     santuario che le tue mani, Signore, hanno fondato.

Il Signore regna *
     in eterno e per sempre!

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 1   Gli Israeliti camminarono sull’asciutto
             in mezzo al mare: *
             le acque erano per loro una muraglia
             a destra e a sinistra.

Salmo 106

Ringraziamento per la liberazione

Questa è la parola che Dio ha inviato ai figli d’Israele recando la buona novella di pace, per mezzo di Gesù Cristo (At 10, 36).

I (1-16)

Ant. 2   I redenti dal Signore lo ringrazino *
             per la sua misericordia.

Celebrate il Signore, perché è buono, *
     perché eterna è la sua misericordia.
Lo dicano i riscattati del Signore, *
     che egli liberò dalla mano del nemico

e radunò da tutti i paesi, †
     dall’oriente e dall’occidente, *
     dal settentrione e dal mezzogiorno.

Vagavano nel deserto, nella steppa, *
     non trovarono il cammino per una città dove abitare.

Erano affamati e assetati, *
     veniva meno la loro vita.

Nell’angoscia gridarono al Signore *
     ed egli li liberò dalle loro angustie.

Li condusse sulla via retta, *
     perché camminassero verso una città dove abitare.

Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
     ha fatto prodigi a salvezza dell’uomo:

poiché saziò il desiderio dell’assetato, *
     e l’affamato ricolmò di beni.

Abitavano nelle tenebre e nell’ombra di morte, *
     prigionieri della miseria e dei ceppi,
perché si erano ribellati alla parola di Dio *
     e avevano disprezzato il disegno dell’Altissimo.

Egli piegò il loro cuore sotto le sventure; *
     cadevano e nessuno li aiutava.

Nell’angoscia gridarono al Signore *
     ed egli li liberò dalle loro angustie.

Li fece uscire dalle tenebre e dall’ombra di morte *
     e spezzò le loro catene.

Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
     ha fatto prodigi a salvezza dell’uomo;

perché ha infranto le porte di bronzo *
     e ha spezzato le sbarre di ferro.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 2   I redenti dal Signore lo ringrazino *
             per la sua misericordia.

II (17-43)

Ant. 3   Manda la tua parola *
             e guarisci i tuoi servi, Signore.

Stolti per la loro iniqua condotta, *
     soffrivano per i loro misfatti;
rifiutavano ogni nutrimento *
     e già toccavano le soglie della morte.

Nell’angoscia gridarono al Signore *
     ed egli li liberò dalle loro angustie.

Mandò la sua parola e li fece guarire, *
     li salvò dalla distruzione.

Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
     ha fatto prodigi a salvezza dell’uomo.

Offrano a lui sacrifici di lode, *
     narrino con giubilo le sue opere.

Coloro che solcavano il mare sulle navi *
     e commerciavano sulle grandi acque,
videro le opere del Signore, *
     i suoi prodigi nel mare profondo.

Egli parlò e fece levare un vento burrascoso *
     che sollevò i suoi flutti.

Salivano fino al cielo, †
     scendevano negli abissi; *
     la loro anima languiva nell’affanno.

Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi, *
     tutta la loro perizia era svanita.

Nell’angoscia gridarono al Signore *
     ed egli li liberò dalle loro angustie.

Ridusse la tempesta alla calma, *
     tacquero i flutti del mare.
Si rallegrarono nel vedere la bonaccia *
     ed egli li condusse al porto sospirato.

Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
     ha fatto prodigi a salvezza dell’uomo.

Lo esaltino nell’assemblea del popolo, *
     lo lodino nel consesso degli anziani.

Ridusse i fiumi a deserto, *
     a luoghi aridi le fonti d’acqua
e la terra fertile a palude *
     per la malizia dei suoi abitanti.

Ma poi cambiò il deserto in lago, *
     e la terra arida in sorgenti d’acqua.
Là fece dimorare gli affamati *
     ed essi fondarono una città dove abitare.

Seminarono campi e piantarono vigne, *
     e ne raccolsero frutti abbondanti.
Li benedisse e si moltiplicarono, *
     non lasciò diminuire il loro bestiame.

Ma poi, ridotti a pochi, furono abbattuti, *
     perché oppressi dalle sventure e dal dolore.
Colui che getta il disprezzo sui potenti, *
     li fece vagare in un deserto senza strade.

Ma risollevò il povero dalla miseria *
     e rese le famiglie numerose come greggi.

Vedono i giusti e ne gioiscono *
     e ogni iniquo chiude la sua bocca.
Chi è saggio osservi queste cose *
     e comprenderà la bontà del Signore.

Gloria al Padre e al Figlio *
     e allo Spirito santo.
Come era nel principio e ora e sempre *
     nei secoli dei secoli. Amen.

Ant. 3   Manda la tua parola *
             e guarisci i tuoi servi, Signore.

Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.

V   Tu sei benedetto, Signore.
R   Amen.

L    Benedicimi, Padre.
V   Per Cristo, che è via e verità,
      la divina Maestà  ci benedica.
R   Amen.

PRIMA LETTURA

Sof 1, 1-7. 14 – 2. 3

Dal libro del profeta Sofonìa

Il giudizio di Dio

Parola del Signore rivolta a Sofonia figlio dell'Etiope, figlio di Godolia, figlio di Amaria, figlio di Ezechia, al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda. 
Tutto farò sparire dalla terra. 
Oracolo del Signore. 
Distruggerò uomini e bestie;
sterminerò gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
abbatterò gli empi;
sterminerò l'uomo dalla terra.
Oracolo del Signore.
Stenderò la mano su Giuda
e su tutti gli abitanti di Gerusalemme;
sterminerò da questo luogo
gli avanzi di Baal
e il nome stesso dei suoi falsi sacerdoti; 
quelli che sui tetti si prostrano 
davanti alla milizia celeste 
e quelli che si prostrano davanti al Signore, 
e poi giurano per Milcom;
quelli che si allontanano dal seguire il Signore, 
che non lo cercano, né si curano di lui. 
Silenzio, alla presenza del Signore Dio, 
perché il giorno del Signore è vicino, 
perché il Signore ha preparato un sacrificio, 
ha mandato a chiamare i suoi invitati. 
È vicino il gran giorno del Signore, 
è vicino e avanza a grandi passi. 
Una voce: Amaro è il giorno del Signore! 
anche un prode lo grida. 
«Giorno d'ira quel giorno, 
giorno di angoscia e di afflizione, 
giorno di rovina e di sterminio,
giorno di tenebre e di caligine,
giorno di nubi e di oscurità,
giorno di squilli di tromba e d'allarme
sulle fortezze
e sulle torri d'angolo.
Metterò gli uomini in angoscia
e cammineranno come ciechi,
perché han peccato contro il Signore;
il loro sangue sarà sparso come polvere
e le loro viscere come escrementi.
Neppure il loro argento, neppure il loro oro
potranno salvarli».
Nel giorno dell'ira del Signore
e al fuoco della sua gelosia
tutta la terra sarà consumata,
poiché farà improvvisa distruzione
di tutti gli abitanti della terra.
Radunatevi, raccoglietevi,
o gente spudorata,
prima di essere travolti
come pula che scompare in un giorno;
prima che piombi su di voi
la collera furiosa del Signore.
Cercate il Signore
voi tutti, poveri della terra,
che eseguite i suoi ordini;
cercate la giustizia,
cercate l'umiltà,
per trovarvi al riparo
nel giorno dell'ira del Signore.

RESPONSORIO

Cfr. Sof 2, 3; Sal 68, 33

R   Cercate il Signore,
      voi tutti, poveri della terra
      che eseguite i suoi ordini:
           si ravvivi il cuore di chi cerca Dio.

V   Vedano gli umili e si rallegrino:
           si ravvivi il cuore di chi cerca Dio.

L    Benedicimi, Padre.
V   La grazia dello Spirito santo
      illumini i nostri sensi e il nostro cuore.
R   Amen.

SECONDA LETTURA

Dalle «Ammonizioni» di san Francesco d’Assisi

(Admonitiones, 1, 9-22: Fonti Francescane, Assisi 2011, p. 21, nn. 141-145)
Ogni giorno egli si umilia

«Il Signore Gesù dice ai suoi discepoli: “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se aveste conosciuto me, conoscereste anche il Padre mio; ma da ora in poi voi lo conoscete e lo avete veduto”. Gli dice Filippo: “Signore, mostraci il Padre e ci basta”. Gesù gli dice: “Da tanto tempo sono con voi e non mi avete conosciuto? Filippo, chi vede me, vede anche il Padre mio”».
Il Padre abita una luce inaccessibile, e Dio è spirito, e nessuno ha mai visto Dio. Perciò non può essere visto che nello Spirito, poiché è lo Spirito che dà la vita; la carne non giova a nulla. Ma anche il Figlio, in ciò in cui è uguale al Padre, non è visto da alcuno in maniera diversa da come si vede il Padre né da come si vede lo Spirito Santo.
Perciò tutti coloro che videro il Signore Gesù secondo l’umanità, ma non videro né credettero, secondo lo Spirito e la divinità, che egli è il vero Figlio di Dio, sono condannati. E così ora tutti quelli che vedono il sacramento, che viene santificato per mezzo delle parole del Signore sopra l’altare nelle mani del sacerdote, sotto le specie del pane e del vino, e non vedono e non credono, secondo lo Spirito e la divinità, che è veramente il santissimo Corpo e il Sangue del Signore nostro Gesù Cristo, sono condannati, perché ne dà testimonianza lo stesso Altissimo, il quale dice: «Questo è il mio corpo e il mio sangue della nuova alleanza», e ancora: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, ha la vita eterna». Per cui lo Spirito del Signore, che abita nei suoi fedeli, è lui che riceve il santissimo Corpo e il Sangue del Signore. Tutti gli altri, che hanno la presunzione di riceverlo senza partecipare dello stesso Spirito, mangiano e bevono la loro condanna. Perciò: Figli degli uomini, fino a quando sarete duri di cuore? Perché non conoscete la verità e non credete nel Figlio di Dio?
Ecco, ogni giorno egli si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull’altare nelle mani del sacerdote. E come ai santi apostoli si mostrò nella vera carne, così anche ora si mostra a noi nel pane consacrato. E come essi con la vista del loro corpo vedevano soltanto la carne di lui, ma, contemplandolo con gli occhi spirituali, credevano che egli era lo stesso Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, dobbiamo vedere e credere fermamente che è il suo santissimo Corpo e Sangue vivo e vero.
E in tale maniera il Signore è sempre con i suoi fedeli, come egli stesso dice: «Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo».

LAUS ANGELORUM MAGNA

Gloria a Dio nell’alto dei cieli, *
     e pace in terra agli uomini di buona volontà.

Noi ti lodiamo, ti eleviamo un inno, *
     ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo.
Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, *
     Signore Dio, Re del cielo.

Dio Padre onnipotente, *
     Gesù Cristo e Spirito santo.

Signore Dio, *
     Figlio del Padre.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, *
     accogli la nostra supplica.
Tu che siedi alla destra del Padre, *
     abbi pietà di noi.

Sii tu la nostra guida e il nostro aiuto; *
     salvaci, rendici puri, conservaci nella tua pace.
Liberaci dai nemici *
     e dalle tentazioni.

Perché tu solo il santo, *
     tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo,
Gesù Cristo, *
     nella gloria di Dio Padre con lo Spirito santo.

Ogni giorno ti benediciamo, *
     e lodiamo il tuo nome per sempre.
Dégnati oggi, Signore, *
     di custodirci senza peccato.

Benedetto sei tu, Signore; *
     mostrami il tuo volere.
Vedi la mia miseria e la mia pena *
     e perdona tutti i miei peccati.

Dalle mie labbra fiorisca la lode, *
     la lode al nostro Dio.
Possa io vivere per lodarti: *
     mi aiutino i tuoi giudizi.

Come pecora smarrita vado errando; *
     cerca il tuo servo perché non ho dimenticato i tuoi comandamenti.

Presto ci venga incontro la tua misericordia, †
     perché siamo troppo infelici: *
     aiutaci, Dio, nostra salvezza.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei nostri padri, *
     degno di lode e di gloria nei secoli.   Amen.

LAUS ANGELORUM MAGNA

Glória in excélsis Deo *
     et in terra pax homínibus bonæ voluntátis.

Laudámus te, hymnum dícimus tibi, *
     benedícimus te, adorámus te, glorificámus te.
Grátias tibi ágimus propter magnam glóriam tuam, *
     Dómine Deus rex cæléstis.

Deus Pater omnípotens, *
     Iesu Christe et sancte Spíritus.

Dómine Deus, *
     Fílius Patris.

Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi, *
     sύscipe deprecatiónem nostram;
qui sedes ad déxteram Patris, *
     miserére nobis.

Miserére nobis: sύbveni nobis, dírige nos: *
     consérva nos, munda nos, pacífica nos,
libera nos ad inimícis, *
     a tentatiónibus.

Quia tu solus sanctus, *
     tu solus Dóminus, tu solus Altíssimus
Iesu Christie *
     in glória Dei Patris cum sancto Spíritu.

Per síngulos dies benedícimus te, *
     et laudámus nomen tuum in ætérnum, et in sæculum sæculi.

Dignáre, Dómine, die isto, *
     sine peccáto nos custodíre.

Benedíctus es, Dómine, *
     doce me iustítias tuas.
Vide humilitátem meam et labórem meum *
     et dimítte ómnia peccáta mea.

Eructábunt lábia mea hymnum, *
     hymnum Deo nostro.
Vivet ánima mea et laudábit te, *
     et iudícia tua adiuvábunt me.

Errávi sicut ovis, quæ períerat: *
     requíre servum tuum, quia mandáta tua non sum oblítus.

Cito antícipet nos misericórdia tua, Dómine, †
     quia páuperes factin sumus nimis, *
     ádiuva nos, Deus salutáris noster.

Benedíctus es, Dómine, Deus patrum nostrórum, *
     et laudábilis et gloriósus in sæcula sæculórum.   Amen.

Se all’Ufficio delle Letture seguono immediatamente le Lodi si omettono l’orazione seguente e l’introduzione di Lodi e si recita immediatamente il Cantico di Zaccaria.

ORAZIONE

O Dio, che hai reso il beato Carlo [Acutis]
testimone davanti ai giovani
per il suo amore all’eucaristia
e la sua sensibilità verso i poveri,
concedi anche a noi, per sua intercessione,
di vivere sempre uniti a te
e di riconoscere nei fratelli
che incontriamo sul nostro cammino
la presenza del Figlio tuo Gesù Cristo.
Per lui, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

CONCLUSIONE

V   Benediciamo il Signore.
R   Rendiamo grazie a Dio.