L'ALTARE E L'AMBONE, DUE PRESENZE IMPORTANTI NEL PRESBITERIO
Pubblicato il 12/11/2025
Moderazione, misura, buon gusto e contenuto appropriato sono le regole per ogni ornamento in chiesa.
All’altare e al suo ornamento è dedicato il nuovo numero 305 dell'Ordinamento generale del Messale romano: «Nell'ornare l'altare si agisca con moderazione. Nel Tempo di Avvento sia ornato di fiori con quella misura che conviene alla natura di questo Tempo, evitando di anticipare la gioia piena della Natività del Signore. Nel Tempo di Quaresima è proibito ornare l'altare con fiori. Fanno eccezione la domenica Laetare (IV di Quaresima), le solennità e le feste. L'ornamento di fiori sia sempre misurato e, piuttosto che sopra la mensa dell'altare, si disponga attorno ad esso». Moderazione, misura, buon gusto e contenuto appropriato sono le regole per ogni ornamento nelle chiese e in modo speciale per l'altare.
Così il n. 306, anch'esso nuovo, specifica che «sopra la mensa dell'altare possono disporsi solo le cose richieste per la celebrazione della Messa: l'Evangeliario dall'inizio della celebrazione fino alla proclamazione del Vangelo; il calice con la patena, la pisside, se è necessaria, il corporale, il purificatoio, la palla e il Messale siano disposti sulla mensa solo dal momento della presentazione dei doni fino alla purificazione dei vasi. Si collochi pure in modo discreto ciò che può essere necessario per amplificare la voce del sacerdote». Più chiari di così!
Nuovo è il n. 308 dedicato alla presenza della croce: «Vi sia sopra l'altare, o accanto ad esso, una croce, con l'immagine di Cristo crocifisso, ben visibile allo sguardo del popolo radunato. Conviene che questa croce rimanga vicino all'altare anche al di fuori delle celebrazioni liturgiche, per ricordare alla mente dei fedeli la salvifica Passione del Signore».
Un discorso a parte va fatto circa la scelta dell'intero impianto di amplificazione. Spesso si è condizionati da venditori senza scrupoli che riempiono le chiese di prodotti inutili e costosi. A volte, il problema è "a monte": chi ha progettato e poi edificato una chiesa, ne ha trascurato l'acustica.
La parola proclamata e ascoltata ci introduce ad un'altra presenza importante nel presbiterio: l'ambone. Quanto avevamo letto nell'Ordinamento al n. 133, riferito ex nova alla proclamazione del Vangelo, lo troviamo in questo punto dell'Ordinamento in termini generali: «... L'importanza della parola di Dio esige che vi sia nella chiesa un luogo adatto dal quale essa venga annunciata, e verso il quale, durante la Liturgia della Parola, spontaneamente si rivolga l'attenzione dei fedeli», e ancora: «L'ambone, secondo la struttura di ogni chiesa, deve essere disposto in modo tale che i ministri ordinati e i lettori possano essere comodamente visti e ascoltati dai fedeli». L'unicità della funzione dell'ambone è poi ribadita con forza: «Dall'ambone si proclamano unicamente le letture, il salmo responsoriale e il preconio pasquale; ivi inoltre si possono proferire l'omelia e le intenzioni della Preghiera universale o Preghiera dei fedeli. La dignità dell'ambone esige che ad esso salga solo il ministro della Parola» (n. 309). L'ambone, non è un leggio mobile, né tantomeno un piano d'appoggio o una libreria.
di: don Carlo Cibien
da: Credere 18/2024
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