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LA CHIESA È UNA SINFONIA DI VOCI, ANCHE PAPALI

Pubblicato il 08/05/2025

Ci sentiamo un po' orfani per la morte di papa Francesco, ma Gesù ha promesso di rimanere accanto ai suoi discepoli. 

Cari amici lettori, mentre scrivo ancora non abbiamo il nuovo Papa. È un tempo un po' "strano" questo della sede vacante, come si chiama  in gergo tecnico, e in qualche  modo tutti ci sentiamo ­ inevitabilmente - un  po' "orfani", come se ci mancasse la figura di un  padre che ci ha accompagnato tanto nel magistero di "alto livello" quanto  in quello quotidiano.

Papa Francesco ha incarnato senz'altro  sia la prima dimensione, più tipica di un Pontefice, che guida la Chiesa universale e guarda "in grande" (pensiamo alla Laudato si' di cui il 24 maggio ricorrono i 10 anni dalla pubblicazione), che - in modo nuovo e spesso sorprendente - quel "magistero della ferialità" che ha esercitato in tante occasioni, raggiungendo con immediatezza milioni di fedeli. Penso a certe sue frasi che in poche parole riassumevano un insegnamento, come quando invitava le coppie a vivere quotidianamente il "Permesso, grazie, scusa". E gli esempi si potrebbero moltiplicare.

Tutto questo per dire che ci siamo abituati a uno stile fatto di presenza  quotidiana, che entra  nelle pieghe del nostro vissuto. Di cui ora avvertiamo  la mancanza. Papa Francesco era diventato un po' il "parroco della porta accanto" (chi non ricorda le omelie da Casa Santa Marta nei giorni più bui della pandemia del 2020?). Perciò in questi giorni "di mezzo" ci sentiamo anche un po' orfani. Come ha dichiarato  in un'intervista il cardinale Reinhard  Marx, «papa  Francesco ha  reso le persone curiose di sapere cosa ha da dirci il Vangelo».

Però, mi vengono anche  alcune considerazioni complementari. Mi ha colpito, andando a riguardarlo, che il Catechismo della Chiesa cattolica, un volume corposo, dedichi, in proporzione, pochissimi articoli al Papa e al suo ministero nella Chiesa e lo faccia all'interno di una sezione più ampia dedicata al "Collegio episcopale e il suo capo, il Papa"· Questo dovrebbe ricordarci che il "magistero" (in senso lato) nella Chiesa è "sinfonico", fatto anche di altre  voci capaci di testimoniare e riflettere sul Vangelo. Sarebbe ingiusto dimenticarlo. Come non dovremmo dimenticare la fondamentale promessa di Gesù: «Non vi lascerò orfani: verrò da voi» (Giovanni 14, 18), che ascoltiamo proprio in questo tempo pasquale. Il Signore ha promesso di non lasciare soli i suoi discepoli: Egli rimane presente con il dono dello Spirito (14, 16), quando pratichiamo il comandamento dell'amore (14, 21) e donandoci la pace (14, 27). Se facciamo memoria, l'ultimo Angelus di papa Francesco indicava proprio che il "tutto  del cristianesimo" è Gesù. E, in definitiva, il compito anche di quel Pastore che è il Papa è rimandare oltre sé stesso a quel Gesù Maestro e guida della sua Chiesa (cf. Matteo 23, 8-12).

Papa Francesco lo ha fatto indubbiamente con il suo stile, così personale  e carismatico. Ma siamo fiduciosi che il successore farà altrettanto, con stile e modalità  diverse, e che il popolo di Dio lo saprà accogliere e apprezzare. La Chiesa è una ''sinfonia" di voci. Anche papali.


di: don Vincenzo Vitale
da: Credere 19/2025


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